domenica 30 settembre 2018

La corrente

La grande finestra che dal suo monolocale si affaccia sullo Schulkyll s'apre semplicemente facendo pressione sul bordo del vetro, che s'inclina e rimane sospeso orizzontalmente. Poi è facile lasciarsi scivolare di sotto, il suo corpo non fa nemmeno in tempo ad incontrare la pioggia che è già avvolto dalle acque del fiume. Ha cominciato a piovere quando James se n'è andato e di sicuro è un caso, ma per lei che è così legata al vento e all'acqua, il meteo è lo specchio della sua angoscia.

La superficie del fiume si chiude sopra di lei, inghiottendola, e l'unica traccia del suo passaggio è quella fnestra aperta. Il vestito grigio assorbe l'acqua che fa suo tutto ciò che tocca e la trascina verso il fondo e lei non oppone resistenza. La corrente è calma e la pressione inconsistente, nulla a che vedere con il mare salato e le sue onde, ma è la cosa che più lo ricorda.

L'apnea le stringe il petto e il bisogno d'ossigeno martella pressante tra i suoi pensieri. Può respirare lì come faceva sull'Olimpo? Non si azzarda a far entrare quell'acqua nei polmoni ma si lascia affondare ancora, superando il punto in cui sa che sarà difficile tornare in superficie in tempo. Eppure la preoccupazione rimane ai margini, soffocata dalla calma dell'immersione. Non deve nemmeno pensare a rimanere in piedi, è l'acqua a sorreggerla e forse è anche per questo che non sa stare al mondo, non ha mai dovuto preoccuparsi di nulla e ora improvvisamente si ritrova con il peso di una decina di decisioni sbagliate.

Ma perchè sforzarsi, perchè combattere la gravità quando è così dolce lasciarsi trasportare dalla corrente? L'acqua si chiude sopra di lei e le luci riflesse della città vengono inghiottite dalle profondità che si sono prese tutto di lei. I capelli danzano attorno al viso e se solo la pelle le si raggrinzisse come a tutti gli esseri umani, segnerebbe il tempo che ha passato là sotto senza respirare. Il tempo passato a chiedersi se non sia meglio rimanere lì, lì dove non le viene chiesto nulla e non ci sono errori o scelte impossibili.

E nel flusso di pensieri sempre meno lucidi, le si fa chiaro il ricordo del padre che sbraita qualcosa come: solo i pesci morti seguono la corrente. Silene Leclair respira, parecchi metri sotto la superficie, e per un po' segue la corrente anche lei.




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