domenica 21 luglio 2019

Spigoli

Altea la recupera da un tetto, che l'alba spietata già mostra quello che la notte le ha riversato addosso. Sembra nuotare, anche quando la pozza è rossastra e il mantello di Chouette le si è appiccicato attorno, proprio come farebbe se fosse sott'acqua. Sopra l'odore acro e ferroso c'è quello inconfondibile della salsedine, che la perseguita. Che le ricorda ad ogni passo che si porta dentro qualcosa di ingombrate. E non può fuggirgli. Non importa quante boccette di profumo si rovesci sui vestiti, o con quante creme impiastricci i capelli.

Fuori posto, fuori posto. Seduta ai tavoli con le caviglie incrociate, appesa ad un tubo sui tram o in fila ad uno dei supermercati dalle insegne che illuminano la notte. E ora invece, il corpo ricalca perfettamente gli spigoli del cornicione sul quale si è trascinata.

Fragile, fragile. Quando inciampa sui marciapiedi, sobbalza al passaggio delle automobili ad alta cilindrata o arranca sulla scalinata che la porta al suo sottotetto, nella South. Eppure dopo ore, preme ancora le dita sul foro che le trapassa il ginocchio.

Altea se la carica sulle spalle, pesa più la mantella della ragazza che ci sta sotto.

-Che cazzo ti è venuto in mente di spingerti fino alla North?-

In fondo, è generoso pensare che abbia deciso razionalmente. Da quando le sue notti sono diventate più frenetiche. Da quando ha deciso che se non la vogliono sull'Olimpo, farà del suo meglio per ritrovare un eliso lì sulla terra. Da quando il suo egoismo l'ha portata a voler condizionare anche il mondo che la circonda, come piace a lei, non sembra proprio che potrebbe trovarsi da nessun altra parte. 


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